07 / 07 / 23

Ecoforum 2023: l’economia circolare e l’Italia



L’appuntamento è stato a Roma il 4 e 5 luglio con la decima edizione di Ecoforum organizzato da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club.

L’evento si è aperto con la presentazione del rapporto IPSOS 2023 sulla percezione che gli italiani hanno dell’economia circolare e del ruolo che l’Italia gioca in tal senso che ha evidenziato che l’anno in corso è quello in cui si è registrato un incremento in quota dei forti conoscitori dell’economia circolare oltre ad essersi allargato anche il bacino complessivo dei conoscitori, che risultava stabile e fermo gli anni scorsi.

Altra evidenza sono le quote che l’Italia detiene per l’impegno nella circolarità da cui risulta che ancora solo il 14% degli italiani pensa che il proprio territorio di residenza sia sopra la media europea rispetto alla circolarità delle produzioni, il 32% vede il proprio territorio arretrato rispetto a questo tema, il 28% si percepisce nella media e il 26% non prende posizione.

Per quel che concerne la sensibilità ai cambiamenti climatici, per gli italiani la prima conseguenza sono i disastri naturali che generano conseguenze economiche per la popolazione in termini di aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e del costo della vita in generale.

Si è anche parlato delle politiche europee riguardanti l’economia circolare e di quanto siano sfidanti.

Svariati gli ospiti tra i quali il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin.

Legambiente ha inoltre presentato cinque priorità basate sul riciclo e sullo sviluppo delle filiere dell’economia circolare, indirizzate al ministro:

  • implementare la capacità impiantistica di riciclo e riuso;
  • applicare il principio “chi inquina paga” per disincentivare lo smaltimento in discarica e favorire la prevenzione e il riciclo dei rifiuti;
  • attivare politiche industriali strutturate a supporto delle imprese che già investono o che vogliono investire in questa direzione;
  • supportare a livello centrale gli enti locali destinatari dei finanziamenti del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza;
  • costruire una filiera nazionale di approvvigionamento delle materie prime critiche per evitare di alimentare future dipendenze da Paesi esteri, dando massima priorita? all’economia circolare dai RAEE.

Si è infine discusso del PNRR, che ha destinato all’economia circolare ben 2,1 miliardi di euro così ripartiti: 600.000  di Euro per progetti “faro” riguardanti le filiere di RAEE (tessile, carta/cartone, plastiche) già individuati nei primi mesi del 2023 e 1,5 miliardi di Euro per la costruzione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e l’implementazione delle raccolte differenziate.